Ferrari 250 GT Berlinetta Tour de France
Ferrari 250 GT Berlinetta Tour de France | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | Ferrari |
Tipo principale | Berlinetta |
Produzione | dal 1956 al 1959 |
Sostituita da | Ferrari 250 GT Berlinetta passo corto |
Esemplari prodotti | 45[senza fonte] |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Passo | 2600 mm |
Massa | 1050 kg |
Altro | |
Assemblaggio | Maranello |
Stile | Pininfarina |
Auto simili | Porsche 356 Carrera, Aston Martin DB4 GT |
La Ferrari 250 GT Berlinetta Tour de France è un'autovettura sportiva prodotta dalla casa automobilistica italiana Ferrari dal 1956 al 1959 in 45 esemplari.
Il contesto
[modifica | modifica wikitesto]La 250 GT Berlinetta nacque di fatto per le competizioni della categoria Gran Turismo; tuttavia alcuni dei 45 esemplari furono destinati ai mercati europei e statunitensi in configurazione stradale[1]. È importante sottolineare che la denominazione ufficiale di questa vettura, Ferrari 250 GT Berlinetta, non arriverà mai ad includere la sigla TDF, che invece le è applicata dagli appassionati in virtù dei suoi numerosi successi (1956, 1957, 1958 e 1959) conseguiti al Tour de France. Altra sigla non ufficiale, ma che le viene comunque attribuita da molti tifosi, è LWB (Long Wheel Base); essa fu introdotta per distinguere i modelli a passo lungo da quelli con interasse accorciato SWB (Short Wheel Base). L'ultima 250 GT Berlinetta (telaio 1523GT) giunse sul mercato nel 1959, quando ormai la Ferrari stava sviluppando il modello a passo corto: la 250 GT Berlinetta passo corto.
Meccanica
[modifica | modifica wikitesto]Il motore V12 della 250 GT Berlinetta con singolo albero a camme in testa per bancata di cilindri, avente come numeri di riferimento interno 128, 128B, 128C e 128D, dove ogni lettera sta a rappresentare un progressivo sviluppo del propulsore a "blocco corto" progettato da Aurelio Lampredi, ha una cilindrata totale di 2953 cm³, alesaggio e corsa di 73 mm x 58 mm e candele d'accensione all'interno della "V" dei cilindri. La potenza è, per quanto concerne i primi esemplari, di 240 cv a 7000 giri/min, ma, grazie al passaggio al motore 128D nel 1958, i CV salirono fino a 260. Una parte degli ultimissimi esemplari prodotti della serie è del motore V12 tipo 128 DF, sempre da tre litri ma con le candele d'accensione all'esterno della "V".
Il propulsore è abbinato ad un cambio di velocità a quattro marce completamente sincronizzato, che può presentare una leva di comando o centrale o decentrata; sulle versioni a partire dal 1958 è invece installato un cambio migliorato provvisto di comando centrale come configurazione standard. Il moto è trasmesso da un albero al ponte rigido posteriore, disponibile con diversi rapporti.
La velocità massima raggiungibile dalla 250 GT Berlinetta va dai 210 ai 240 km/h a seconda dei rapporti. Tuttavia alcuni esemplari destinati alle competizioni, come quello pluri-vincitore al Tour de France con Olivier Gendebien e Lucien Bianchi, grazie all'uso del motore della 250 Testa Rossa, sono in grado di toccare i 260 km/h.
Il telaio tubolare è in acciaio ed ha un passo di 2600 mm. I primi telai costruiti sono identificati con numerazione interna 508, ma, a fronte dei nuovi sviluppi implementati, furono in seguito aggiunti i suffissi "B", "C", "D" e "G".
La vettura condivide con le 250 GT "Boano e "Ellena" le parti meccaniche come sospensioni, freni e sterzo. I freni sono a tamburo, anche se negli anni sessanta alcuni clienti sportivi decisero di sostituirli con quelli a disco.
Carrozzeria
[modifica | modifica wikitesto]La 250 GT Berlinetta viene disegnata da Pininfarina e realizzata a Modena presso la Carrozzeria di Sergio Scaglietti. La carrozzeria è realizzata interamente in alluminio e, nel corso della vita del modello, la sua forma è stata soggetta a quattro evoluzioni. La prima serie era caratterizzata da forme tondeggianti, mentre le seguenti tre serie, dalla linea più spigolosa, sono riconoscibili dalla forma dei fari e dal numero di sfoghi per l'aria sui montanti.
Quasi sempre assenti sugli esemplari destinati alle corse sono i paraurti sul frontale, che invece ritroviamo in quelli di uso stradale; i finestrini discendenti sulle versioni da strada sono invece sostituiti da quelli scorrevoli nelle versioni da competizione. Anche l'abitacolo, a seconda della destinazione, può essere più o meno raffinato. Rimane la stessa invece la strumentazione a cinque elementi circolari, con tachimetro, contagiri, manometro dell'olio, orologio e termometro dell'acqua; gli strumenti sono gli stessi della Lancia Aurelia, mentre gli interruttori e le spie provengono da modelli Fiat[2]
Le competizioni
[modifica | modifica wikitesto]La 250 GT Berlinetta fu impiegata con successo nelle gare della categoria Gran Turismo dal 1956 al 1960. Come è facile dedurre la storia di questa vettura è indissolubilmente legata al Tour de France, dove ottenne ben quattro successi (1956, 1957, 1958 e 1959); tre di questi furono conseguiti dai piloti belgi Olivier Gendebien e Lucien Bianchi. In tutta la sua carriera, oltre ai successi al Tour de France, la 250 GT Berlinetta vinse anche due volte la Mille Miglia (1956 e 1957) e la 1000 km del Nürburgring (1959 e 1960). Importanti sono anche i trionfi alla Targa Florio del 1957, alla 12 Ore di Sebring del 1958 e alla 24 Ore di Le Mans del 1959.
Caratteristiche tecniche
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Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Successi più importanti:
- 1956 Mille Miglia e Tour de France;
- 1957 Mille Miglia, Targa Florio e Tour de France;
- 1958 12 Ore di Sebring e Tour de France;
- 1959 1000 km del Nürburgring, 24 Ore di Le Mans e Tour de France;
- 1960 1000 km del Nürburgring.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Ferrari 250 GT Tour de France, su auto.howstuffworks.com. URL consultato il 10 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
- ^ La 250 GT Berlinetta sul sito ufficiale, su auto.ferrari.com. URL consultato il 10 dicembre 2016.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ferrari 250 GT Berlinetta Tour de France